La tua guida nel mondo virtuale
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Quando la tecnologia ci fa stare bene: Nuove Tecnologie per il Benessere

 

 

Le Tecnologie possono aiutarci a migliorare il Benessere e la qualità della nostra vita. Ecco quali tipologie esistono e perché ci fanno stare bene.

 

tecnologie-che-ci-fanno-stare-bene

 

Da anni ormai sentiamo parlare del “lato oscuro” delle tecnologie, dei pericoli, della dipendenza che possono causare…

Nell’ultimo periodo poi, sono molte le discussione emerse intorno a problematiche che riguardano questo ambito.

Ma, come sappiamo bene, esiste un modo per rendere meno spaventosi ed invasivi i dubbi e le paure.

Ovviamente sì! E’ la conoscenza.

Avvicinarsi gradualmente a ciò che fa paura aiuta a conoscerne tutti gli aspetti, quelli negativi e quelli positivi…

e dà la possibilità di abituarsi, per instaurare almeno una “convivenza civile”.

Ecco, allora, una piccola panoramica per iniziare a capire (o approfondire la conoscenza di) come la tecnologia può migliorare la nostra vita, imparando a convivere con il progresso tecnologico!

 

Iniziamo dal principio: sappiamo riconoscere i tre elementi in grado di dare alla nostra esistenza un soddisfacente livello di benessere?

Se no, ce li suggerisce Seligman nel libro La costruzione della felicità:

  • la vita piacevole (esperienza di emozioni positive, come gioia, serenità, appagamento…)
  • la vita coinvolgente (coinvolgimento in attività appaganti che permettono di mettere in campo le abilità e i talenti personali)
  • la vita piena di significato (attività che mirano ad obiettivi più ampi di quelli individuali)

 

Ecco! E’ proprio da qui che nascono tre categorie di strumenti tecnologici in grado di aiutarci a mantenere più alto il benessere e a fare esperienze ottimali, considerando bisogni e personalità di ognuno!

Per prime, ecco le Tecnologie Edoniche, che ci aiutano a rendere la vita più piacevole.

Esse danno la possibilità di utilizzare la tecnologia per fornire esperienze e stati emotivi positivi.

L’importanza di questi ultimi viene evidenziata grazie al modello Broaden-and-Build di Barbara Fredrickson. 

Questa teoria ci mostra come le emozioni positive possono ampliare le potenzialità cognitive degli individui ed allargarne il repertorio delle azioni (broaden), andando infine a costruire ed aumentare il “serbatoio” di risorse per affrontare eventi futuri (build).

E’ con questo obiettivo che, ad esempio, sono state ideate diverse esperienze di rilassamento e di mindfulness supportate da sistemi di Realtà Virtuale.

Questa tecnologia permetterebbe infatti agli utenti di sperimentaresenso di presenza” (la percezione di trovarsi realmente nell’ambiente virtuale) ed emozioni personalizzate.

 

realtà virtuale rilassamento

 

Con le Tecnologie Eudaimoniche (che sostengono la vita coinvolgente) iniziamo ad andare oltre il concetto di “piacere” per arrivare a considerare esperienze appassionanti che fanno sentire l’individuo realizzato.

La teoria psicologica che ci aiuta a capire meglio questo concetto è quella del Flow, sviluppata proprio dal fondatore della Psicologia Positiva, Mihály Csíkszentmihályi

Il Flow, o Esperienza Ottimale, è uno stato che si presenta quando le persone percepiscono un equilibrio tra le sfide che l’ambiente pone (challenges) e la valutazione di possedere le risorse necessarie per affrontarle (skills).

Tecnologie immersive ed interattive come, ad esempio, i Serious Games sono in grado di farci sentire totalmente coinvolti nell’azione che stiamo svolgendo.

Inoltre, ci focalizzano verso obiettivi chiari e ci permettono di avere totale controllo sulla situazione, proponendo un’esperienza piacevole e gratificante.

 

serious game flow

 

La terza grande categoria è quella delle Tecnologie Sociali / Interpersonali, che riescono ad ampliare il significato della nostra vita.

Esse mirano a sostenere ed incrementare la connessione sociale tra individui, gruppi e organizzazioni e per questo sono in grado di dare maggiore significato e qualità alla nostra vita.

In questo caso il senso di presenza si trasforma in senso di presenza sociale.

In altre parole, grazie a questi strumenti, gli individui sentono di essere presenti in un gruppo virtuale in cui possono mettere in atto le proprie intenzioni (presenza) e comprendere quelle altrui (presenza sociale).

Le tecnologie in questione devono sviluppare senso di comunità e di appartenenza, anche in situazioni in cui le persone non sono co-presenti fisicamente.

L’esempio più interessante è sicuramente quello dei Social Network, che con il tempo stanno andando sempre di più ad affiancarsi a relazioni e gruppi sociali “non-virtuali”.

 

social network benessere

 

Bene! Eccoci arrivati alla conclusione di questa prima panoramica riguardo ciò che tratterò su questo blog.

Per saperne di più ed approfondire questi argomenti (e molti altri) continuate a seguirmi!

 

 

Vi lascio con due suggerimenti di letture per approfondire l’argomento:

Fredrickson, B., 2009. Positivity. Oxford, Eng. Oneworld Publications.

Csikszentmihalyi, M., 2008. Flow: The Psychology of Optimal Experience. HarperCollins e-books.

Fonte:

Biassoni, F., Balzarotti, S., 2015. Ricerche di Psicologia 1.