Sono stata ospite di Aruba durante la presentazione del nuovo servizio Aruba Enterprise. Per l’occasione ho visitato il Global Cloud Data Center, luogo in cui i dati virtuali trovano il loro spazio fisico.
In un momento in cui parlare di dati, sicurezza e privacy genera timore e incertezza, ho avuto l’opportunità di conoscere un’impresa che si occupa di queste tematiche praticando quotidianamente sviluppo e innovazione.
Gli strumenti digitali oggi fanno paura perché ci siamo resi conto della loro importanza nella nostra vita. Spesso abbiamo una sensazione di assuefazione e dipendenza, ma la tecnologia andando avanti diventerà la normalità e avrà modo di conquistare la nostra fiducia, dice Stefano Cecconi, CEO di Aruba.
Aruba è una realtà tutta italiana che da sempre investe in tecnologia e digitale. Prima società nel nostro paese per i servizi di data center, web hosting, e-mail, PEC e registrazione domini, con un network attivo a livello europeo.
Ma cosa significa Cloud? Come funziona la “nuvola”?
Negli ultimi anni si è sentito molto parlare di cloud computing e in generale di “cloud”.
Dando una definizione base, il cloud è uno strumento che ci permette di accedere e utilizzare da remoto funzionalità hardware e software via Internet.
Il National Institute of Standards and Technology (NIST) ne dà la definizione ufficiale: il cloud computing “favorisce un accesso di rete facilitato e on-demand ad un gruppo condiviso di risorse computazionali configurabili (reti, applicazioni di memorizzazione dati e servizi, server). Tutto a favore dell’utente finale, ossia il cliente”.
Possiamo immaginare il cloud proprio come una nuvola digitale: non si tratta di un sinonimo di Web, anche se talvolta questi due termini vengono confusi. In realtà i servizi cloud si servono di internet per immagazzinare, conservare o gestire dati di tipologie differenti.
In breve, significa possibilità per più soggetti di accedere alle stesse informazioni in tempo reale, in qualsiasi momento. Più velocità e meno costi per professionisti e aziende sull’acquisto di hardware e software centrali (server) per la conservazione dei dati.
Il Global Cloud Data Center
L’immenso Data Center di Aruba che ho avuto il piacere di visitare si trova a Ponte San Pietro (BG) e si estende per 90.000 m². Alimentato con energie rinnovabili, ha lo scopo di immagazzinare e conservare quantità immense di dati interni e delle aziende che si appoggiano ad esso.
Un Data Center contiene tutte le apparecchiature necessarie a governare il sistema informativo aziendale (server, storage, router). Questa infrastruttura fisica e virtuale consente la digitalizzazione dei processi, l’elaborazione elettronica dei dati, la definizione delle reti di calcolo e la progettazione e l’implementazione dei sistemi informativi.
Ecco il lato positivo: da utenti non abbiamo più bisogno di acquistare, installare o gestire autonomamente hardware o software per fare tutto questo.
Aruba Enterprise
Aruba Enterprise non nasce oggi, ma oggi si struttura come servizio e divisione a sé. Da molti anni le aziende si affidano ad Aruba – pubbliche amministrazioni, grandi imprese, istituzioni sanitarie – per gestire i loro dati e i loro ecosistemi digitali.
Questa divisione si pone l’obiettivo di affiancarle per cogliere le opportunità offerte oggi dall’IT e dalla Digital Transformation mediante progetti complessi e ad hoc in ambito Data Center, Cloud e Trust Services.
Cosa può fare un’azienda grazie al cloud?
Innanzitutto iniziare la propria Trasformazione Digitale. Concretamente, un esempio sono i contratti di lavoro digitalizzati (dalla creazione, alla firma del contratto, all’archiviazione), i quali consentono un risparmio del 35% sui costi, in termini di materie prime ma soprattutto costi di processo.
È chiaro che serviranno nuove competenze in azienda, ma questo fa parte del gioco per le realtà flessibili che desiderano adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente: stesse persone con processi migliorati.
Il Cloud Computing, inoltre, aiuta a trarre valore dai Big Data. L’analisi di dati permette di comprendere motivazioni, predire comportamenti dei consumatori/clienti, ottimizzare i processi interni all’azienda e ricavare effettivo valore da grandi quantità di numeri e informazioni che prese singolarmente non hanno significato.
Vedere con i miei occhi l’anello di congiunzione tra virtuale e mondo fisico è stata un’esperienza davvero interessante.
Il lato positivo del Cloud? Lo sintetizza Marc Benioff, CEO di Salesforce, il quale ha affermato che “la potenza del Cloud Computing è la democratizzazione della tecnologia, perché la rende disponibile per tutti”.