Durante gli ultimi anni abbiamo osservato la forte tendenza a portare i processi e le azioni più comuni verso il mondo online. Oggi ci pensa l’Internet of Things ad invertire questa propensione.
Sono da poco arrivati in Italia i Dash Button di Amazon. Un’innovazione che va un po’ controcorrente rispetto al trend che vuole portare tutto online.
Il paradosso è questo. Il colosso dello shopping online fornisce ai suoi utenti dei “bottoni” da posizionare ovunque desiderano, con cui è possibile ordinare direttamente via web le proprie necessità.
Nonostante sia una tecnologia perfettamente in linea con la filosofia one click di Amazon, si tratta di un gadget che riporta alla fisicità, al mondo offline.
Questa scelta è un bell’esempio di applicazione dell’Internet of Things (IoT).
Di cosa si tratta?
Ultimamente sentiamo spesso parlare di quest’ipotetica “intelligenza tecnologica” che secondo alcuni prenderà il controllo delle nostre case, dei nostri elettrodomestici, delle nostre auto e così via.
Sentiamo molti discorsi a riguardo. Ma spesso si avvicinano più alla fantascienza che alla realtà.
Personalmente non credo che questo accadrà in tempi troppo brevi e i Dash Button ne sono la prova.
La certezza per ora è che l’Internet delle Cose si riferisce all’estensione della rete anche al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti.
Le “cose” acquisiscono così una sorta di “intelligenza”, grazie alla possibilità di raccogliere dati su di noi e sulle nostre preferenze ed abitudini.
Immaginate ad esempio che la vostra sveglia, in caso di traffico, suoni prima rispetto all’orario stabilito per farvi arrivare puntuali a lavoro.
Utile, no?
Pensate a tutte le implicazioni che l’introduzione di questi dispositivi apporterebbe alla nostra vita, tra cui un risparmio notevole di tempo e memoria.
Credits: popupcity.net
Posizionando i bottoni in modo strategico nelle nostre stanze, appena finiamo un prodotto – CLICK! – in poco tempo ce ne verrà spedita una scorta direttamente a casa.
Tra i button più utilizzati ci sono quelli per casa e ufficio, alimentari e bevande, salute e cura personale.
Il risparmio di tempo è evidente, unito al minor consumo di risorse cognitive, come memoria e attenzione.
Associando l’azione del click alla posizione in cui l’oggetto si trova, lo stimolo al nostro cervello arriva diretto ed immediato. Infatti, diminuisce la necessità di attingere al “magazzino” della memoria per ricordarci cosa acquistare.
L’Internet delle Cose aiuta anche persone in difficoltà come anziani, disabili o individui con particolari necessità.
Una casa che “risponde” ai bisogni aumenta notevolmente il benessere e migliora le condizioni di vita di persone abituate a convivere con limitazioni e pericoli anche nella propria abitazione.
Un anziano (e non solo) dimentica i fornelli accesi ed esce di casa? La cucina se ne accorge e li spegne automaticamente.
Una persona con difficoltà motorie non può fare affidamento su qualcun altro per fare la spesa? Dei bottoni posizionati nei punti giusti fanno arrivare i prodotti necessari direttamente a casa sua.
Questi sono solo alcuni esempi delle grandi potenzialità dell’Internet of Things, candidato a diventare un grande supporto per il nostro benessere.
Utilizzato nel modo giusto, soprattutto dopo una corretta educazione tecnologica, può migliorare notevolmente la nostra qualità di vita.
Qualche libro interessante:
L’internet delle cose (Guida Completa) di
Dialogo tra una lavatrice e un tostapane. Come Internet delle cose cambierà l’economia e la nostra vita di Di Matteo G. e Temporelli M.