La tua guida nel mondo virtuale
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TWENDE: quando la tecnologia facilita il supporto psicologico

 

 

Con Twende la Psicologia utilizza strumenti tecnologici per avvicinare i giovani e facilitare la richiesta di supporto psicologico.

 

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Qual è la cosa che ci sentiamo più spesso ripetere ultimamente?

La Tecnologia sta spegnendo i rapporti!

Ci sta facendo diventare robot!

Tralasciando le esagerazioni… ?  ormai abbiamo capito tutti quali rischi si corrono utilizzando le tecnologie in modo inconsapevole ed eccessivo, anche a livello di rapporti umani.

È per questo che voglio raccontarvi di un’idea innovativa che utilizza gli strumenti tecnologici per avvicinare le persone aiutandole a trovare il coraggio di aprirsi agli altri.

 

Ancora oggi parlando di supporto psicologico, disagio interiore o semplicemente di psicologo, il pensiero va subito verso un’idea negativa di debolezza e sofferenza.

Questa concezione rende molto difficile chiedere aiuto nel momento del bisogno, soprattutto da parte dei giovani.

È proprio a loro che si rivolge l’idea innovativa del gruppo di psicologi IDEGO.

Attraverso il servizio Twende! hanno deciso di aiutare le persone proprio nel percorso di autoconsapevolezza che precede la richiesta di aiuto psicologico, utilizzando le tecnologie digitali.

Nonostante la mancanza, durante i primi incontri, dell’effettivo contatto faccia a faccia tra professionista e individuo, Twende riesce a superare molti dei limiti che spesso impediscono di intraprendere un percorso di supporto psicologico.

Soprattutto se consideriamo questioni appartenenti alla quotidianità di ognuno, come il naturale bisogno di crescita e cambiamento.

Dove si riversa oggi buona parte della vita dei giovani? Online.

Ed è proprio qui che questi psicologi 2.0 “ospitano” i ragazzi, offrendogli un setting profondamente conosciuto e naturale, in cui è più facile parlare, raccontarsi e svelare i propri bisogni e debolezze.

Lo studio dello psicologo può sembrare per un giovane un ambiente asettico e talvolta “invadente”.

Per questo si trasforma in stanza virtuale dove chattando ci si sente a proprio agio e soprattutto compresi.

Pensateci. Avete notato la facilità con cui spesso raccontiamo questioni anche molto intime a sconosciuti?

Accade proprio questo davanti ad uno schermo.

I ragazzi hanno la possibilità di esprimere il loro disagio, le necessità, o particolari problematiche in un contesto “protetto” di privacy.

Questo consente anche di utilizzare un linguaggio per loro spontaneo, direttamente dalla propria scrivania.

Inoltre, rispetto ad una seduta tradizionale, online cambiano anche le modalità comunicative.

Si ha infatti la possibilità di rileggere ciò che si vuole esprimere e di prendersi il proprio tempo per rispondere.

Compromessi che possono risultare utili soprattutto quando la persona non è ancora convinta rispetto ciò di cui ha realmente bisogno.

Quest’apertura preliminare è poi un ottimo aggancio per continuare gli incontri anche offline.

Perché Twende non vuole sostituirsi al percorso di supporto tradizionale.

Piuttosto, ha trovato un punto di incontro con il mondo dei giovani sempre più digital e difficili da coinvolgere e comprendere.

Un altro aspetto da non sottovalutare è la possibilità di scegliere la formula di servizio, le modalità ed il professionista permettendo così di adattare il percorso a esigenze e personalità di ognuno.

Anonimato, flessibilità e possibilità di personalizzare: ecco gli elementi che più richiede la popolazione giovanile.

IDEGO è la prova che, leggendo la realtà in modo oggettivo e cogliendo i bisogni reali senza giudicarli, è possibile promuovere un’idea positiva della psicologia e del benessere personale servendosi di strumenti che fanno ormai parte della quotidianità di tutti noi.

Ritengo che sia proprio questa la leva giusta su cui spingere per non rimanere intrappolati nei limiti che precludono alle persone di chiedere aiuto e supporto psicologico, superando così anche i pregiudizi che riguardano le nuove tecnologie, considerate principalmente impedimenti ai rapporti umani, piuttosto che strumenti utili a migliorarli. ?

 

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