La mia prima esperienza in una fiera tech di importanza mondiale, un tour inedito di Barcellona tra passato e presente della Tecnologia, innovazione e condivisione tra Realtà Virtuale e nuovi Smartphone.
Non è stato facile per me raccogliere l’immensa quantità di informazioni, fotografie ed emozioni legate a questo Mobile World Congress 2019 per costruire una storia.
È stata un’esperienza incredibile che, considerando tutte le foto e i video portati a casa, dovrebbe essere durata almeno un mese. Sono stati invece 4 giorni di continua scoperta, alla ricerca di innovazione, nuove tecnologie e brecce nel mondo digitale.
Tutto è iniziato con l’invito di Lenovo a partecipare come Influencer (wow, che parola importante!) al loro MWC.
Impugnato il mio Moto G6 Plus, sono partita per Barcellona, una città che mi ha colpito profondamente, conquistandomi con la sua perfetta integrazione tra antico e moderno, con i suoi grattacieli, la multiculturalità, l’innovazione che si respira.
Il primo giorno di fiera è stata una full immersion tra le novità presentate da Lenovo, tra cui:
- Lenovo Smart Tab con Alexa:
non solo tablet ma anche Assistente Virtuale grazie all’integrazione con Alexa di Amazon (ho anche avuto la fortuna di vincere questo dispositivo e non vedo l’ora di provarlo). - Smart Clock e Display con Google Assistant:
orologi intelligenti e piccole smart tv entreranno a far parte della nostra quotidianità grazie ai comandi vocali dell’assistente virtuale di Google. - Nuovi pc ThinkPad, lo Smartphone top di gamma Moto Z3 con modulo aggiuntivo 5G (vera innovazione di questo MWC) e tante altre novità che potete trovare qui.
Per la seconda giornata abbiamo vestito i panni di Lenovo Natives, alla scoperta di Barcellona tra passato, presente e futuro dello sviluppo tecnologico.
A bordo di divertentissime E-Cars, 100% ecologiche, siamo partiti per un tour nel passato della fotografia.
Abbiamo scoperto cosa significava fare un selfie nel 900 (sì, nel migliore dei casi bisognava rimanere immobili davanti alla camera per almeno 7 secondi) e cosa è cambiato oggi con l’avvento dei dispositivi digitali.
Motorola alla mano, ci siamo divertiti a creare tantissimi contenuti, rendendoci conto della grandissima quantità di strumenti che possiamo utilizzare oggi per esprimere creatività, informazioni e raccontare storie.
L’innovazione non è mancata nemmeno a tavola: pranzo con cibo vegano sostenibile (e buonissimo) e dolce creato con stampante 3D!
L’ultima giornata è stata dedicata all’esplorazione vera e propria del Mobile World Congress. Tra i “provati” e i “visti da lontano” più chiacchierati ci sono stati gli smartphone pieghevoli (Huawei Mate X e Samsung Galaxy Fold), i visori Microsoft Hololens 2 e HTC Vive Pro.
Cosa significa partecipare ad una fiera tecnologica come il Mobile World Congress?
Per me ha rappresentato la possibilità di camminare letteralmente nel futuro: kilometri e kilometri alla ricerca di nuove esperienze e gadget da provare, scoprire come differenti culture immaginano e concretizzano lo sviluppo tecnologico, incontrare persone e scambiarsi domande e risposte.
Significa trovarsi completamente immersi tra tante realtà che fanno a gara per colpire di più il grande pubblico talvolta, forse, senza pensare troppo all’utilità e all’utilizzo concreto dei loro dispositivi, senza ricordarsi che quantità non significa necessariamente qualità.
Partecipare a una fiera tech come questa significa tornare a casa ispirati, pieni di informazioni, curiosità e con tante nuove connessioni (professionali, personali e… neuronali).
Tre cose che mi hanno colpito particolarmente:
Il 5G.
Per rendere la tecnologia sempre più utile e alla portata di tutti servono più velocità, qualità ed efficienza. Per questo credo che la nuova rete mobile (tema principale del MWC) potrebbe finalmente cambiare il nostro modo di interagire con il mondo digitale rendendo il tutto più semplice e naturale: staremo a vedere come si evolverà!
Mi sono resa conto che non serve considerare solo caratteristiche tecniche e di design per misurare il “livello di innovazione” di un prodotto.
Sta a noi scovare le reali potenzialità, l’effettiva utilità di uno strumento e le opportunità nei diversi ambiti applicativi. Novità non significa necessariamente Innovazione.
L’applicazione Google Expedition VR con Lenovo Mirage Camera.
Credo di aver provato una delle più belle e davvero utili applicazioni educative viste fin’ora: l’obiettivo della piattaforma è quello di creare esperienze di apprendimento uniche e innovative, sia dal punto di vista dello studente che dell’insegnante.
Su Tablet gli insegnanti possono veicolare l’attenzione degli studenti, vedere dove quest’ultima si rivolge, leggere informazioni e domande utili per le lezioni.
Dal punto di vista degli studenti, grazie ai visori ci si trova coinvolti in ambientazioni educative a 360°, sperimentando un tipo di apprendimento tutto nuovo, che io trovo davvero efficace e divertente.
Cosa mi porto a casa da questo viaggio?
Semplicemente una delle esperienze più belle della mia vita… e tantissimi gadget, ovviamente!
Ho avuto l’incredibile opportunità di viaggiare con un team davvero accogliente e stimolante e con dei compagni di viaggio che si sono trasformati in amici.
Lenovo ci ha mostrato la prospettiva di una delle più importanti aziende tech al mondo che riesce a creare prodotti pensati per le persone e non per competere a prescindere.
Una delle poche grandi aziende ad aver capito l’importanza delle persone, più che dei numeri e degli show.
Mi porto a casa una mente più aperta e anche critica, più capace di scovare reali opportunità e meno propensa a fidarsi delle apparenze (sì, anche per i prodotti tecnologici!).